Sniff test: un’indagine sui profumi

SNIFF TEST: cerchiamo candidate per un’intervista veloce sui profumi

L’11 e il 12 maggio, presso Work & Co, in via Leonardo Da Vinci 4 Segrate, si svolgerà uno SNIFF TEST ovvero un’indagine che consiste in una sessione di interviste veloci suoi profumi.

Stiamo cercando donne dai 20 ai 60 anni che:

  • Non stiano allattando o siano in gravidanza
  • Siano responsabili dell’acquisto di cosmetici nella propria famiglia
  • Si occupino del bucato
  • Usino prodotti cosmetici e di igiene personale

Lo Sniff Test consiste in un’indagine della durata di circa 20 minuti che prevede la prova olfattiva di fragranze.

E’ previsto un rimborso in buoni regalo Amazon di 12€

Per candidarsi e fissare l’appuntamento, completare il questionario di screening:

https://surveys-web.eu/index.php/847142?referer=workandco

Quando: 11 e 12 maggio dalle 10.00 alle 19.30

Per le disposizioni di sicurezza regione Lombardia è necessario:

  • Autocertificare che non si è attualmente in quarantena.
  • Presentarsi con la mascherina.
  • Prima dell’ingresso, verrà misurata la temperatura di ciascun partecipante. Se superiore a 37,5 gradi centigradi, non sarà consentito l’accesso.

Si chiede la cortesia di rispettare l’orario dell’appuntamento e di presentarsi con qualche minuto di anticipo.

Smart Working: cosa succederà dopo la pandemia?

Nell’ultimo anno la pandemia e lo smart working hanno trasformato, forse per sempre, la modalità di lavoro di molte persone. La domanda che spesso sorge è: una volta sconfitto il virus, come si tornerà a lavorare? Cosa succederà dopo la pandemia?

Il periodo post-pandemia sarà un periodo di nuova normalità che avrà alcune caratteristiche del passato pre-covid e altri modelli adottati nella fase di emergenza. In molte aziende lo scoppio della crisi sanitaria ha semplicemente accelerato i processi già in atto.

Alcune aziende, in poco tempo, hanno permesso a migliaia di dipendenti di lavorare da casa. Questo è stato possibile solo attraverso l’utilizzo di un’ampia gamma di mezzi tecnologici. Tuttavia, molte persone ben presto si sono rese conto che, in assenza di adeguate misure preventive, lo smart working poteva eliminare il confine tra vita lavorativa e vita personale.

È stato necessario pensare e creare in casa uno spazio dedicato al lavoro, sfruttare appieno i nuovi strumenti di lavoro, pianificare gli impegni e organizzarsi al meglio per distinguere l’orario lavorativo dal tempo libero.

La modalità di lavoro in smart working è stata molto apprezzata da tanti dipendenti, che vorrebbero poter continuare a lavorare così anche dopo la pandemia. Tuttavia la soluzione preferita non sarebbe lavorare da remoto a tempo pieno, ma una modalità ibrida: il 60% dell’attività verrebbe svolta in ufficio e il restante 40% da casa o da altri luoghi, o viceversa.

Ma cosa succederà dopo la pandemia? Alcune aziende che considerano lo smart working uno strumento di lavoro fondamentale e ormai indispensabile, opteranno per una soluzione ibrida che permetta il giusto bilanciamento tra lavoro da remoto e presenza in ufficio, ma nascerà l’esigenza di altri spazi, perché lo smart working, come è stato evidenziato molte volte, non può coincidere solo con lo home working. Smart working infatti è molto di più, è un nuovo modo d’intendere il lavoro, che a fronte di una maggiore responsabilità nei confronti del proprio lavoro offre molta più flessibilità e libertà nell’organizzazione dello stesso, in termini di orari e luoghi.

Essere in smart non significa stare confinati a casa, ma aprirsi a nuove esperienze e possibilità. Il coworking è una risposta molto interessante a questa esigenza del futuro: una soluzione flessibile che consente di scegliere un posto comodo dal punto di vista logistico, che quindi permette una buona conciliazione fra lavoro e impegni personali, che allo stesso tempo offre la possibilità di socializzazione per assicurare coesione, coinvolgimento e per stimolare i processi di creatività e formazione.

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