Nell’ultimo anno la pandemia e lo smart working hanno trasformato, forse per sempre, la modalità di lavoro di molte persone. La domanda che spesso sorge è: una volta sconfitto il virus, come si tornerà a lavorare? Cosa succederà dopo la pandemia?
Il periodo post-pandemia sarà un periodo di nuova normalità che avrà alcune caratteristiche del passato pre-covid e altri modelli adottati nella fase di emergenza. In molte aziende lo scoppio della crisi sanitaria ha semplicemente accelerato i processi già in atto.
Alcune aziende, in poco tempo, hanno permesso a migliaia di dipendenti di lavorare da casa. Questo è stato possibile solo attraverso l’utilizzo di un’ampia gamma di mezzi tecnologici. Tuttavia, molte persone ben presto si sono rese conto che, in assenza di adeguate misure preventive, lo smart working poteva eliminare il confine tra vita lavorativa e vita personale.
È stato necessario pensare e creare in casa uno spazio dedicato al lavoro, sfruttare appieno i nuovi strumenti di lavoro, pianificare gli impegni e organizzarsi al meglio per distinguere l’orario lavorativo dal tempo libero.
La modalità di lavoro in smart working è stata molto apprezzata da tanti dipendenti, che vorrebbero poter continuare a lavorare così anche dopo la pandemia. Tuttavia la soluzione preferita non sarebbe lavorare da remoto a tempo pieno, ma una modalità ibrida: il 60% dell’attività verrebbe svolta in ufficio e il restante 40% da casa o da altri luoghi, o viceversa.
Ma cosa succederà dopo la pandemia? Alcune aziende che considerano lo smart working uno strumento di lavoro fondamentale e ormai indispensabile, opteranno per una soluzione ibrida che permetta il giusto bilanciamento tra lavoro da remoto e presenza in ufficio, ma nascerà l’esigenza di altri spazi, perché lo smart working, come è stato evidenziato molte volte, non può coincidere solo con lo home working. Smart working infatti è molto di più, è un nuovo modo d’intendere il lavoro, che a fronte di una maggiore responsabilità nei confronti del proprio lavoro offre molta più flessibilità e libertà nell’organizzazione dello stesso, in termini di orari e luoghi.
Essere in smart non significa stare confinati a casa, ma aprirsi a nuove esperienze e possibilità. Il coworking è una risposta molto interessante a questa esigenza del futuro: una soluzione flessibile che consente di scegliere un posto comodo dal punto di vista logistico, che quindi permette una buona conciliazione fra lavoro e impegni personali, che allo stesso tempo offre la possibilità di socializzazione per assicurare coesione, coinvolgimento e per stimolare i processi di creatività e formazione.